giovedì 3 novembre 2011

Io sono valsusino!

"[...] Quando, tanti anni fa sono arrivato da queste parti, già da tempo stanco di rischiare la vita e ormai stanco di guastarmela con le beghe di corte e i sordidi commerci che si consumavano attorno ai palazzi, ho pensato che questa Valle potesse offrire la quiete che andavo cercando.
28.12.2010  panorama sulla Valle da borgata Adret
[...] avevo immaginato che in una di quelle radure ai bordi del bosco potessimo non solo costruirci una casa, ma anche disegnarci un pezzetto di futuro tranquillo.
Conigli da cacciare, pietre buone da scolpire, qualche fidato amico con cui dividere un po' di pensieri e una scodella di zuppa di castagne, nelle sere buie d'inverno.
Tanto vedevo e tanto mi bastava.
Ma non avevo calcolato tutto.
Non avevo valutato che vivere addosso ad un confine è sempre una fatica, perché oltre quel limite disegnato prima di tutto nella mente avida e paurosa degli uomini, dall'altra parte delle Chiuse, la strada prosegue.
E sempre su quella strada c'è altra gente con la quale fare i conti, nel bene e nel male.
Non avevo calcolato che vivere in una Valle come questa vuol dire essere costretti a un confronto continuo, con chi va e con chi viene, con chi si finge interessato al tuo lavoro, con chi vuol venderti il suo vino e con chi, insieme al vino, vuole rifilarti anche le sue idee.
[...] Non avevo capito quanta dedizione richiedeva questa Valle, così come non avevo capito che con il passare del tempo di questa terra ci si innamora, scoprendola un po' per volta [...]
Non avevo capito che per restare in questa Valle, da innamorato e non da mercante, è necessario accettare, giorno dopo giorno, il confronto e lo scontro, il lavoro e la fatica, l'incontro e la battaglia.
L'ho capito oggi, cavalcando verso casa, forse per l'ultima volta.
Ho capito che di qui, se me ne andrò, me ne andrò con sofferenza, come accade quando si è costretti a lasciare qualcuno che si ama [...]
Ho continuato a pensare a questo, sorprendendomi di come possa cambiare l'ordine delle cose che reputi importante, quando pensi a preservare i tuoi figli, quando pensi a ciò che deve essere bene per loro."

(tratto da MATOLDA di Barbara Debernardi)